Non sono dei pellegrinaggi – benché più d’una volta incrociano o si sovrappongono a quegli itinerari della fede che fanno ancora oggi la storia viva della pietà delle nostre comunità – e nemmeno sono delle mere escursioni, intese come un puro e semplice camminare nella natura.Per la pregnanza dei valori naturalistici, storici e spirituali di cui si ha piena consapevolezza nel percorrerli e per quell’invito a ritrovare, in questo ambito, innanzi tutto se stessi, nel rapporto con gli altri e col Creato, i Sentieri Frassati sono dei cammini, del corpo e della mente, sulle tracce di chi ci ha preceduto nella storia dei luoghi… e verso l’alto. Il loro essere, poi, in rete li rende, di fatto, un unico cammino – iniziato nel 1996 in Campania e conclusosi nel 2012 in Alto Adige – attraverso una pluralità di sentieri che il Club Alpino Italiano ha inteso intitolare al proprio socio Pier Giorgio Frassati (1901-1925), il giovane torinese, proclamato Beato nel 1990, che “amava la montagna e la sentiva come una cosa grande, un mezzo di elevazione dello spirito, una palestra dove si tempra l’anima e il corpo”. Ricco di approfondimenti umani, storici e naturalistici, questo libro racconta per la prima volta nella sua interezza lo sviluppo del progetto “Sentieri Frassati” del CAI, unanimemente riconosciuto come progetto educativo verso un approccio globale alla montagna come palestra che allena, scuola che educa, tempio che eleva.

L'italia dei sentieri Frassati

Con il motto «Per incontrare Dio nel creato», la Sezione di Salerno del Club alpino italiano lanciava, nel 1996, l'iniziativa di intitolare, in ogni regione d'Italia, un sentiero di particolare interesse naturalistico, storico e religioso al beato Pier Giorgio Frassati (1901-1925). Oggi il progetto Sentieri Frassati viene concordemente definito dai presidenti nazionali delle associazioni che ebbero Pier Giorgio come socio (Cai, Giovane montagna, Azione cattolica italiana, Fuci), e dall'Agesci, come prezioso progetto educativo verso un approccio globale alla montagna intesa come palestra che allena, scuola che educa, tempio che eleva. In cammino sui Sentieri Frassati ne traccia non solo le coordinate geografiche, con il prezioso contributo dell'Eim, ma soprattutto umane, attraverso i vari compagni di viaggio che, di volta in volta, invitano a fare una sosta per riflettere e guardare «verso l'alto», sulle orme di Pier Giorgio.

Il cammino sui sentieri Frassati

Il testo tratta di un percorso che incontra peculiarità, non pienamente valorizzate, come i resti della città di Tauriana, la cripta di San Fantino, le tracce dei monasteri bizantini, la città d’arte di Seminara con le sue statue rinascimentali e la fede antica della Madonna Nera, il Trecciolino (percorso mozzafiato con vista sullo stretto e le Isole Eolie), la città di Palmi con il culto della Madonna della Lettera, Rovaglioso e la cala di Oreste, fino a ritornare alla Tonnara e alla chiesa di San Fantino, chiudendo così l’anello.

Vallis Salinarum

Il distretto calabro-greco

Guida itineraria ai beni archeologici, architettonici e ambientali

Il libro offre all’appassionato filatelico e a tutti i lettori una vasta gamma di interessi culturali e artistici che spaziano dalla Storia ai Beni Culturali e Ambientali, dai personaggi illustri che hanno parlato della Calabria fino alle Istituzioni e allo Sport.

I francobolli raccontano la Calabria

Relazioni dei rappresentanti degli 8 Parchi Nazionali che hanno stipulato convenzioni con il Cai e del Responsabile dell’Ufficio Tecnico Ambiente del Cai; seguirà la sessione poster che vedrà i rappresentanti Cai Regionali (Presidenti di CRTAM, Operatori TAM, Presidenti di GR)

Parchi e CAI: oltre le convenzioni

Alla Storia della Sezione Aspromonte è dedicata la pubblicazione a cura di Filippo Arillotta, “Il CAI a Reggio Calabria – 80 anni di amore per la montagna – “ L’attività sezionale dagli anni ’80 al 2012 è stata ricostruita e curata dalla socia Maria Grazia Buffon. Il paragrafo dedicato alla Stazione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è stato curato dal già socio Giuseppe Trovato.

Il CAI a Reggio Calabria

In quasi tutti i luoghi dell'Aspromonte è possibile rinvenire tracce della presenza dell'uomo, anche nelle epoche più antiche. Naturalmente sono segni che stanno scomparendo in fretta: le costruzioni, abbandonate da secoli cadono in rovina, crollate e ricoperte dalla vegetazione infestante... eppure sono segni in grado di tracciare l'identità dei popoli che ancora oggi popolano questi territori. Il CAI locale ha sentito l'impegno morale di fare in modo che almeno la memoria di questo patrimonio non vada perduta e possa essere trasmessa alle generazioni future. L'autore ha lavorato sodo ricercando, fotografando e descrivendo siti archeologici, grotte, eremi di asceti, incisioni su roccia, sentieri e percorsi lastricati, fortificazioni, chiese rupestri, borghi abbandonati, insediamenti pastorali; egli ha effettuato indagini approfondite che , insieme alla descrizione dei sentieri di accesso, ne permettono una fruizione consapevole.

Segni dell'uomo nelle terre alte d'Aspromonte

L’opuscolo sintetizza i risultati di un progetto realizzato dal CAI nel 2005-2006 su incarico del Ministero dell’Ambiente per la redazione di un Catasto dei sentieri segnati nel Parco Nazionale d’Aspromonte. Per ogni percorso proposto sono accuratamente indicati: gli itinerari (con una breve descrizione paesaggistica e le emergenze ambientali), le distanze, i punti di accesso, le difficoltà, i dislivelli, i tempi di percorrenza, la presenza d’acqua lungo il tragitto, gli eventuali punti d’appoggio e non mancano, poi, gli indispensabili riferimenti cartografici.

CamminAspromonte

Il libro sintetizza i risultati di un progetto realizzato dal CAI nel 2005-2006 su incarico del Ministero dell’Ambiente per la redazione di un Catasto dei sentieri segnati nel Parco Nazionale del Pollino Per ogni percorso proposto sono accuratamente indicati: gli itinerari (con una breve descrizione paesaggistica e le emergenze ambientali), le distanze, i punti di accesso, le difficoltà, i dislivelli, i tempi di percorrenza, la presenza d’acqua lungo il tragitto, gli eventuali punti d’appoggio e non mancano, poi, gli indispensabili riferimenti cartografici.

15 suggerimenti per conoscere il Parco Nazionale del Pollino

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