La coltivazione del gelsomino a fini industriali nella provincia di Reggio Calabria appartiene, ormai, al passato. La presenza in questa area risale al 1928 quando è stato impiantato in una striscia di terra situata sul litorale jonico compreso fra i comuni di Brancaleone, Bruzzano e Ferruzzano.
La coltura ha caratterizzato notevolmente il paesaggio antropico del litorale ed ha fornito persino il nome alla costa che, per distinguerla da altre più famose, viene denominata come Costa del gelsomino.
La sua azione medicinale viene descritta nel primo secolo dopo Cristo nel trattato di Scienza medica, scritto a Roma, dal botanico e medico greco Pedamio Dioscuride. La famosa «acqua admirabìlìs » meglio conosciuta col nome di acqua di colonia, è stata ottenuta nel 1676 da Paolo Femis, novarese emigrato a Colonia, utilizzando anche l'essenza.
Il massimo della produzione qualitativa e quantitativa, raggiunto in agosto, rappresentava il 25.5% del totale con una resa oscillante fra i 3000-4000 kg di fiori per ettaro. La retribuzione veniva pattuita in base alla quantità, espressa in peso di fiori, raccolta. Per formare un kg occorrono 7000-8000 fiori. Ricordo che, mentre le stelle erano ancora alte in cielo, i camion portavano direttamente sui campi intere famiglie, per lo più donne e ragazzi/e, e quando il sole faceva capolino sul mare e la rugiada della notte evaporava, questi lavoratori cominciavano la loro attività. Per ottenere una maggiore resa, la raccolta, fatta a mano, si arrestava alle 9-10 del mattino perché le sostanze odorose volatili, contenute nel fiore, col sole alto evaporano.
Il gelsomino appartiene al genere jasminum tipico della famiglia delle Oleacee, comprensivo di circa duecento specie diffuse nelle regioni tropicali e subtropicali dell'Asia e dell'Africa; in Europa, tranne quelle coltivate ed introdotte con scopi industriali od ornamentali, solo due sono le specie spontanee , J. fruticans o gelsomino giallo e J. Officinale o gelsomino bianco.