Il felice e auspicato rientro a scuola, dopo il lungo periodo della didattica a distanza, è stato suggellato, oltre che dal piacere della presenza fisica, anche da alcune brevi novelle raccontate dagli studenti.
Marcello chiedeva il motivo delle vistose colorazioni che aveva notato su alcune pecore che avevano incrociato il suo cammino. Francesco, che integra l’attività di studio con quella di pastore, ci spiegava, sorridente, che le macchie di colore sono mirate a distinguere le pecore, al fine della mungitura. Non sono colorate quelle gravide e da esse non si deve estrarre il latte. Quelle che allattano gli agnellini sono marchiate e possono essere munte solo una volta giorno, solitamente la mattina. Anche quelle che non allattano gli agnellini, sono colorate, e possono essere munte sempre ma, per consuetudine, solo al mattino e la sera. Carmela ci diceva di aver trovato una vecchia quercia sotto la quale si sedeva, il pomeriggio, per mettere in ordine le sue idee adolescenziali. Pasquale, attraverso il suo semplice e chiaro racconto, ci ha partecipato, con tanto entusiasmo, la grande gioia della sua famiglia per l'acquisto di un piccolo maiale, di 5 mesi, destinato all'ingrasso. Superando la sua nota timidezza, Rino interveniva per comunicarci, che la sua famiglia aveva recentemente macellato, un maiale che pesava quasi 3 quintali. Era felice perché ne avrebbero mangiato tutto l’anno, ripetendo e sorridendo, ironicamente, il vecchio detto “Chi si sposa è felice per un giorno, chi ammazza il maiale trova soddisfazioni per un intero anno”.
Queste novelle mi hanno fatto notare che c'è chi gioisce molto per il poco che ha e non soffre eccessivamente per il molto che gli manca.