Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei che è stato un politico italiano, membro della Camera dei Deputati Austriaca, poi esponente del Partito Popolare Italiano e fondatore della Democrazia Cristiana, l'ultimo presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia e il primo della Repubblica Italiana, disse che molti nella politica fanno solo una piccola escursione, come dilettanti. Cos'è stata per lei?
Per me, fin da ragazzo, era la mia carriera, la mia missione.”
Lei che oggi è considerato uno dei padri della Repubblica Italiana e dei padri fondatori dell'Unione europea, ritiene che abbiano ancora significato i partiti?
Un partito non è fine a se stesso; un partito è l'organizzazione di una buona volontà che ha un certo programma con un certo spirito, che viene da concetti superiori a quelli che possono muovere la vita quotidiana ed è al servizio di una causa.
Lei è citato molto per aver detto che un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione, cosa ne pensa di un eletto in un partito che cambia, strada facendo, casacca?
Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è andare avanti e andare avanti vuol dire andare verso la giustizia sociale.
Grazie e buona vita.