Il recente decimo anniversario del disastro nucleare di Fukushima, che segue di Chernobyl, mi ha riportato alla mente il concetto biomagnificazione o magnificazione biologica. Si tratta di un fenomeno di accumulo di sostanze che, se presenti in quantità eccessiva, diventano nocive lungo una catena alimentare.
Per cui, più è lunga la catena, più, al vertice della catena, è alta la concentrazione delle sostanze nocive. Strettamente collegati a questo fenomeno sono i metalli pesanti cioè sostanze per lo più considerate cancerogene. Un classico esempio è quello legato al metilmercurio, originato soprattutto dagli scarichi industriali che, dapprima, viene riversato nei fiumi e quindi nei mari. Cosicché, se questo viene ingerito dai pesci più piccoli, mano a mano che il metilmercurio passa nei livelli trofici superiori della catena alimentare, questo si accumula in quantità sempre più crescenti, amplificando, al vertice, la concentrazione del contaminante. Anche i pesticidi concentrati nei rapaci, che come è noto, sono al vertice della piramide alimentare terrestre, hanno portato notevolmente alla diminuzione del loro numero, in quanto, a causa delle uova troppo sottili, non riescono a finire il processo riproduttivo. Ecco perché è consigliabile non mangiare pesci di grossa taglia, in quanto occupano i livelli più elevati della piramide alimentare.