Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Il 12 aprile 1961 lei dava avvio all’era delle missioni spaziali, decollando con la prima navicella spaziale con equipaggio umano dalla base spaziale di Bajkonur in Kazakistan, per compiere un'orbita completa intorno alla Terra per poi atterrare felicemente. Si ricorda cosa disse nella navicella, girando attorno alla nostra casa Terra?
Vedo la terra! E’ così bella! Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini. Ho visto quanto è bello il nostro pianeta. Il mondo dovrebbe permetterci di preservare ed aumentare questa bellezza, non di distruggerla!
In seguito sarebbe stato ribattezzato il "Cristoforo Colombo dei cieli", cosa successe quando fu "avvistato" al rientro sulla Terra da un gruppo di contadini?
Quando mi videro con la mia tuta spaziale, trascinando il paracadute quando camminavo, iniziarono ad indietreggiare impauriti. Dissi loro di non spaventarsi, che ero un sovietico come loro, tornato dallo spazio e che doveva trovare un telefono per chiamare Mosca.
Dopo la scomparsa dell'Unione Sovietica i suoi ex colleghi rivelarono che lei era un cristiano ortodosso battezzato, e che proprio alla vigilia del volo aveva fatto battezzare anche la figlia maggiore Elena. Il suo viaggio cosmico era stato utilizzato da Krušcëv come un’imperdibile occasione di propaganda contro la religione, come commentava con alcuni suoi colleghi?
Chi non ha mai incontrato Dio sulla Terra, non lo incontrerà neppure nello spazio.
Grazie e buona vita