In molte città, nelle quali, a memoria d'uomo, le emergenze si sono sempre inseguite, alcuni cittadini non riescono a gioire per le conquiste comuni, in quanto sono trascinati da odiatori e rancorosi seriali e, anche, da persone con interessi molto personali.
Il loro odio e il loro rancore potrebbe essere stato generato da un pettegolezzo e/o da una bugia o solo perché hanno sentito parlare male. Si tratta di persone che, a torto o a ragione, troveranno sempre il modo per criticare, preoccupandosi solo di giudicare e mai di comprendere. Sanno essere ottimi insegnanti quando si tratta della vita degli altri, pessimi quando si tratta della loro. Noi siamo stati educati a fare quello che possiamo, con quello che abbiamo, nel posto in cui siamo. Se critichiamo è perché vogliamo stimolare a fare di più e meglio, mettendoci in gioco e trovando soluzioni. C'è invece chi critica perché non sa fare altro e/o perché vorrebbe essere al posto di chi è criticato. Avendo da dire su ogni cosa, fanno emergere che il loro vero problema sono loro stessi. Faccio mie e ripongo la speranza del loro cambiamento nelle parole di un guerriero Maori.
"Io sono nato libero.
Io sono io e non voglio essere il vostro burattino.
Non amatemi se in cambio volete plagiare la mia personalità.
Non datemi se in cambio volete cose che non posso darvi.
Non cercate di rendermi simile a voi.
Il compromesso è bandito dalla mia anima.
Vi combatterò! Lotterò!
Vi ferirò con l'insolenza dell'indifferenza.
Io sono nato libero e tale morirò."