Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei che è stata una grande ammiratrice di Jurij Gagarin, un’appassionata paracadutista ed è diventata la prima donna nello spazio nel 1963, che rapporto le è rimasto con lo spazio e quale era il suo sogno nel periodo della sua difficile infanzia?
Chiunque abbia passato un po' di tempo nello spazio lo amerà per il resto della vita. Io ho raggiunto il mio sogno di gioventù nel cielo.
Ancora oggi le donne per accedere, permanere ed avanzare nella professione vanno incontro a numerose difficoltà. Non ha pensato, quando ha ritenuto di voler lavorare nello spazio, che non erano maturi i tempi per una donna?
Se le donne in Russia possono lavorare per le ferrovie perché non possono volare nello spazio?
Ha mai pensato di ritornare nello spazio nonostante che un errore nel programma di navigazione automatica portò la sua capsula spaziale ad allontanarsi dalla terra e si riuscì ad intervenire per evitare una tragedia?
Mi hanno impedito di volare, nonostante tutte le mie proteste e le mie argomentazioni: dopo essere stata una volta nello spazio, ero ansiosa di tornare là, ma non è successo.
Grazie e buona vita.