Se il requisito del candidato per la cosiddetta sinistra è la sua capacità di far vincere sulla destra e per la cosiddetta destra la priorità è candidare chi è capace di far perdere la sinistra, significa che siamo tutti perdenti perché è inutile pensare di essere ben governati.
La recente storia ha portato all’accaparramento del potere e ci ha insegnato che in questi contesti non possono avvenire progressi economici, sociali e culturali ma solo l'affermazione dei numeri sulla qualità, della corruzione sulla moralità, della scaltrezza sulla semplicità. Tanto squallore porta a non avere voglia di leggere e ascoltare più nulla e addirittura di non partecipare neppure alle elezioni. La rassegnazione che regna sovrana fra gli amanti del bene pubblico favorisce la nascita dei nuovi mostri, futuri vincitori. I rifiuti, le acque di balneazione, i depuratori, la manutenzione e il completamento delle opere pubbliche diventeranno, nel prossimo periodo, delle tematiche da dibattere e non da risolvere. Ma, d'altra parte, se il problema non è dove portare i rifiuti ma come raccoglierli, significa che ci sono difficoltà di comprensione delle vere problematiche tra gli elettori, che non distinguono ciò che è molto importante da ciò che è meno importante. Si schierano con chi riterranno vincente, come se una coalizione fosse la squadra del cuore.