Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. 

Lei che è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1987 e nel 1991, cosa vuole comunicare quando dice che acqua è uguale a tempo, e l'acqua offre alla bellezza il suo doppio?

Noi, fatti in parte d'acqua, serviamo alla bellezza allo stesso modo. La lacrima ne è la dimostrazione. Perché noi andiamo e la bellezza resta. Perché noi siamo diretti verso il futuro mentre la bellezza è l'eterno presente. La lacrima è una regressione, un omaggio del futuro al passato. Ovvero è ciò che rimane sottraendo qualcosa di superiore a qualcosa di inferiore: la bellezza all’uomo. Lo stesso vale per l’amore, perché anche l’amore è superiore, anch’esso è più grande di chi ama.

Lei che si è stabilito negli Stati Uniti poiché che è stato costretto, nel 1972, dalle autorità sovietiche a emigrare, perché ritiene che ciò che la memoria ha in comune con l'arte è la tendenza a selezionare, è il gusto per il dettaglio?

La memoria contiene proprio i dettagli, non il quadro d'insieme. La convinzione di ricordare il tutto in modo generale, la convinzione stessa che permette alla specie di continuare a vivere è priva di fondamento. La memoria assomiglia essenzialmente a una biblioteca dove regna il disordine alfabetico e dove non esiste l'opera completa di nessuno.

Perché per lei che è ritenuto uno dei maggiori poeti russi del XX secolo l’occhio è il più autonomo dei nostri organi?

Lo è perché gli oggetti della sua attenzione si trovano inevitabilmente all’esterno. L’occhio non vede mai sé stesso, se non in uno specchio. L’occhio continua a registrare la realtà anche quando non vi è ragione apparente per farlo, e in tutte le circostanze. Questo spiega l’appetito dell’occhio per la bellezza, e l’esistenza stessa della bellezza. Perché la bellezza è sollievo, dal momento che la bellezza è innocua, è sicura. Posto che la bellezza sia una particolare distribuzione della luce, quella più congeniale alla retina, la lacrima è il modo con cui la retina – come la lacrima stessa – ammette la propria incapacità di trattenere la bellezza.

Grazie e buona vita.

Non hai il diritto a pubblicare

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.