Avevo appena metabolizzato la soddisfazione di essere stato designato a rappresentare il CAI nell'assemblea nazionale di Federparchi del 15-16 dicembre 2006 tenuta a Matera che, arrivava la seconda gratificazione. Mi era stato chiesto di intervenire con la relazione “A piedi nei Parchi Nazionali della Calabria” a nome del CAI in un altro incontro alla Fiera di Roma nell'ambito di “PARK LIFE 2007”.

Mi sono autocompiaciuto, quando, recentemente, a distanza di 15 anni dall’ultima volta, mi è stato chiesto di scrivere un testo nell’ambito di una collana dedicata ai parchi nazionali, nata dalla collaborazione tra CAI, National Geographic e Repubblica. Sulla pubblicazione "PARCHI D'ITALIA: SILA E ASPROMONTE " ho scritto sui rapporti tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e CAI, sulla presenza del CAI sul territorio, sulle possibili future iniziative comuni, sullo stato attuale dei sentieri nel Parco e più segnatamente del Sentiero Italia. Non nascondo la consapevolezza di sapere che non ci sono mai state distanze affettive nei miei confronti e la gioia per queste apprezzate esperienze immateriali che mi gratificano molto più di regali materiali. Faccio mia la frase di Tyler Durden che nel quinto capitolo di Fight Club, evoca la mitologia dell'uomo che si libera di ogni bene materiale per abbracciare la vita nella sua essenza “Le cose che possiedi, alla fine ti possiedono. Solo una volta che perdi ogni cosa, sei libero di fare qualsiasi cosa”. Grazie Club alpino italiano.

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