Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei che è stato presidente della Repubblica Italiana ha detto: un conto è mutar pensiero per interesse, e un conto è mutarlo per scrupolo, per ricerca, per quantità di ingegno messo a sviscerare i problemi. Ci chiarisca meglio il suo pensiero, per cortesia.
Ricredersi e cambiare pensiero è un atto di intelligenza e di dirittura morale. Se un ministro democristiano diventa comunista rifiutando posti di potere io lo rispetto. Ma chi cambia idee e acquista potere certamente è un opportunista. E' il carro del vincitore quello che attira, le ideologie non contano. Ho visto anche persone di statura scrivere pagine infelici della propria biografia. Ma il politico serio deve saper dire dei no, dispiacere ai propri elettori e accettare l'idea di non essere rieletto.
Lei, insieme a Sandro Pertini ed Enrico De Nicola, ha ricoperto tutte le tre più alte cariche dello Stato. Rivolgendosi ad un parlamentare gli disse: onorevole collega, la prego di sforzarsi di distinguere un'aula parlamentare da una piazza di periferia, dove lei può fare quello che crede, salvo che la polizia sia presente.
Oggi guardare il Parlamento è una desolazione gravissima. Anche perché noi siamo nati al tempo in cui il Parlamento è stato sempre il metro della democrazia. Se oggi si sostiene questo, e purtroppo si può sostenere, è segno che la democrazia è defunta malamente.
Durante la sua presidenza si svolse l'inchiesta “Mani pulite” e ha detto che non c'è da temere mai di fronte alle pressioni esterne. L'unico che può temerle è chi è ricattabile. Cosa pensa della morale pubblica?
Quando io leggo le cronache dei giornali, sembra che ogni giorno nascano a centinaia i nuovi profittatori, i nuovi ladri, le persone che nel momento in cui si avvicinano a un incarico, a una responsabilità, pensano per prima cosa a rubare, a tradire. Una cosa che fa spavento. La corruzione dilaga come una peste bubbonica.
Grazie e buona vita