Son già passati quasi 30 anni da quando davo alle stampe il mio primo libro “Aspromonte vetta d’Europa”. Sembra ieri che nella sala convegno dell’Accademia di Belle arti di Reggio Calabria, ai tanti convenuti, il testo era presentato dall’indimenticabile e compianto dott. Giuseppe Polimeni, allora direttore dell'Azienda di Soggiorno e Turismo e fondatore della rivista trimestrale di cultura e turismo “Calabria sconosciuta” e dal carismatico Direttore didattico Antonio Vottari.
Evidenziarono le peculiarità del testo, agevole nella lettura, indirizzato a quegli studenti del reggino perché osservino e conoscano il territorio dove vivono e operano, ai tanti escursionisti che percorrono i sentieri e le strade aspromontane, ma soprattutto a tutti coloro che guardano l'Aspromonte con occhio benevolo. L’acrocoro è inquadrato sotto gli aspetti geografico ed orografico, geologico, climatico, idrologico, vegetazionale, faunistico ed economico. Sono proposte osservazioni riguardanti il dissesto idrogeologico e la botanica forestale e sono indicati alcuni itinerari, parte dei quali da percorrere a piedi ed altri anche in automobile, che conducono in luoghi significativi. Le notizie riportate sono state tratte in parte da studi effettuati da appassionati locali ed in parte sono frutto della mia esperienza di scout cattolico prima, di insegnante, di libero professionista e di socio del Club Alpino Italiano del quale ero Componente del Comitato scientifico centrale.