Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.

Lei, che è considerato il maggior esponente della corrente letteraria del verismo, ha detto che per menare il remo bisogna che le cinque dita della mano si aiutino l’un l’altro. Come sono fatti gli uomini?
Gli uomini son fatti come le dita della mano: il dito grosso deve far da dito grosso, e il dito piccolo deve far da dito piccolo. Amici con tutti, e fedeli con nessuno. Necessità abbassa nobiltà. Certuni non sanno star soli neppure in paradiso.

L'aria che ho respirato recentemente ad Acitrezza, in modo particolare nella “casa del nespolo”, mi spinge a chiederle di chi è il mare?
Il Mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare. Il mare è amaro, ed il marinaio muore in mare.

Lei, che è stato anche senatore italiano e che ha reso protagonisti gli “ultimi” della vicenda umana, cosa pensa del mondo?
Il mondo è tondo, chi nuota e chi va a fondo. Chi ha il cuore contento sempre canta. Roba rubata non dura. Chi ha bocca mangia, e chi non mangia se ne muore. Chi ha carico di casa non può dormire quando vuole. Chi ha fatto il pasticcio se lo mangi. Chi ha il cuore contento sempre canta.

Grazie e buona vita

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