Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Lei è stato insignito, il 15 ottobre 1990, quando era presidente dell'Urss, del premio Nobel per la pace per avere avuto “il ruolo guida nel processo di pace", contribuendo ai cambiamenti nelle relazioni tra Est e Ovest, e soprattutto quella "maggiore apertura portata nella società sovietica che ha contribuito a promuovere la fiducia internazionale''.

 A lei viene riconosciuto anche il merito di avere evitato una guerra atomica. Lei ha detto che siamo passeggeri a bordo della stessa nave, la Terra, e non dobbiamo permettere che faccia naufragio. Non ci sarà una seconda Arca di Noè. Cosa pensa del disarmo?

Noi umani siamo tutti nella stessa barca, e affonderemo o nuoteremo tutti insieme. Ecco perché i discorsi sul disarmo non sono un gioco che può essere vinto da una delle parti in causa. Devono vincere tutti, altrimenti tutti rischieranno di perdere.

Lei è stato l'ultimo presidente dell'Unione Sovietica. Cosa significa per lei Perestrojka
Perestrojka significa vincere il processo di stagnazione, spezzare il meccanismo frenante, creare al suo posto un meccanismo affidabile ed efficiente per accelerare il progresso sociale ed economico e per conferirgli un maggiore dinamismo.

Lei ha cambiato la storia del novecento, avviando il processo che ha condotto alla dissoluzione dell'URSS, alla riunificazione della Germania e siglare un processo di pace con l’occidente.  Il primo dicembre del 1991 un referendum in Ucraina aveva visto l’indipendenza vincere con il 92 per cento, primo di una serie di eventi che portarono alla dissoluzione definitiva dell’Unione Sovietica. Quanto incidono le divergenze ideologiche nella sfera di relazioni tra gli stati?

Le divergenze ideologiche non devono essere trasposte nella sfera delle relazioni tra gli stati, e la politica estera non deve venire subordinata a esse, perché le ideologie possono essere contrapposte mentre gli interessi della sopravvivenza e della prevenzione della guerra sono universali e supremi.

Grazie e buona vita

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