Con l’acquisizione dell’area al patrimonio del comune di Montebello, si potrebbe scrivere una bella storia del pantano di Saline. In ogni stagione osservo, transitando molto frequentemente lungo la strada statale che lo delimita verso l’interno, la presenza temporanea di uccelli migratori che dopo essersi riposati e rifocillati, riprendono il loro volo.

L’area protetta, classificata come ZSC (zona speciale di conservazione), potrebbe senza dubbio diventare ancor di più un’attrazione turistica per le ricchezze faunistiche e botaniche, e per la presenza dell’osservatorio della biodiversità del WWF. Questo, molto semplice nella struttura, è efficace per l’osservazione dell’attività in acqua e in volo degli uccelli come gli aironi, i falchi di palude, i gabbiani reali, le anatre, i cigni, i fenicotteri, le cicogne, i cavalieri d’Italia ed altri. La valorizzazione ecocompatibile dello spazio prospicente il litorale dovrebbe essere il prossimo intervento antropico finalizzato a trasformare il territorio in cui, sin dall’antichità, si produceva il sale da destinare, principalmente, alla città di Reggio Calabria, in un irrinunciabile progetto di sviluppo dell’intera area che è sovrastata dai tanti monumenti litici tra i quali spicca la celebre rocca di Pentidattilo. 

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