Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.

Lei è ricordato come iniziatore dell’etica medica e alla sua scuola è attribuito il giuramento che codifica la figura del medico. Ha detto che la natura è il medico delle malattie e che il medico deve solo seguirne gli insegnamenti. Qual è la migliore medicina?

Camminare, oltre a permetterci di entrare non solo in sintonia ma anche in intimità con gli ambienti attraversati, proprio per via della lentezza, ci aiuta a liberare la mente dagli stress, facendo emergere la soluzione ai problemi, e a scaricare l’energia negativa accumulata in mesi di lavoro.

 Lei ha affermato: non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo. Come si dovrebbe considerare la salute?

Un uomo saggio dovrebbe considerare la salute come la più grande delle gioie umane, ed imparare come, col suo stesso pensiero, trarre beneficio dalle sue malattie.

Lei sostiene che lavorare, mangiare, bere, dormire, amare: tutto deve essere misurato e che sia il sonno che l'insonnia, oltre la giusta misura, sono malattie. Ci spieghi meglio, per cortesia.

Né la società, né l'uomo, né ogni altra cosa per essere buona deve eccedere i limiti stabiliti dalla natura.

Grazie e buona vita

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