È un prodotto agroalimentare identitario dell’enclave ellenofora del versante ionico della città metropolitana di Reggio Calabria, abitata da circa 20000 abitanti, discendenti dei coloni greci che si insediarono in questo lembo aspromontano. La lestopitta, povera, gustosa, facile da realizzare e veloce da consumare, preferibilmente quando è ancora calda, è una pietanza tipica della produzione contadina-pastorale.

Il suo nome è di derivazione greca: Λεπτός (leptòs) e πίτα (pita). Il cibo appare come una sottile focaccia ottenuta a seguito della frittura di farina di grano duro non lievitata e impastata con l’acqua. Per friggere, talvolta, si usa la sugna che abbonda per i diffusi allevamenti familiari di suini, piuttosto che l’olio extravergine di oliva. Così come non si ritorna dalla Sicilia senza aver gustato il tipico cannolo, allo stesso modo non si può andare via da Bova, stupenda cittadina compresa nel Parco nazionale dell’Aspromonte, senza avere consumato la lestopitta farcita con prodotti tipici delle tradizioni locali come salumi, formaggi, salsiccia, ciccioli di maiale, peperonata, parmigiana di melanzane, olio, sale e peperoncino oppure come dolce e in questo caso riempita di miele e creme spalmabili. E allora, buon appetito!

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