O Dio giusto e misericordioso fa che non auguri buona Pasqua solo a chi
non ha impedito che persone morissero in mare o lungo i confini fisici e mentali del mondo;
non ha svuotato gli arsenali bellici per fare spazio a più moderne armi da guerra;
non fornisce armi ai paesi in guerra in cambio delle loro risorse naturali;
non pensa alle ricostruzioni post belliche in funzione dei profitti;
non ha contrastato che tante verità venissero nascoste per odio ideologico, calcolo politico o totale cinismo per le sorti dell’umanità e della terra;
non ha osteggiato che persone finissero in forni o infoibate;
vuole aiutare le genti nei loro paesi di origine e, nel contempo, aiuta le persone in difficoltà nel proprio Paese;
non fa operazioni di distrazione di massa;
non conserva le persone nell'incapacità e nella limitatezza;
non incoraggia le persone a essere propense verso la mediocrità;
non manipola le persone, rafforzando i loro sensi di colpa e inibendole ad agire;
non usa l’aspetto emotivo molto più della riflessione;
non si adopera per contrastare ogni forma di delinquenza, a partire da quella organizzata;
non ha contrastato l'attività di corruttela politica, economica, religiosa e sociale;
non fa niente perché la povera gente non muoia da povera gente.
Auguri di buona Pasqua anche a quei “divini” che, riuscendo a perdonare la malvagità, sicuramente, avranno la capacità di favorire l’incontro tra i cattivi, sinceramente pentiti, con il “Risorto”. Quelli riusciranno, pure, a rappacificare i diabolici con gli offesi attraverso il compimento di opere generose come segno di reale pentimento, ottenendo, così, la loro riconciliazione con l’umanità ferita e il Salvatore.
Riuscire ad augurare a tutti, nessuno escluso, buona Pasqua, sarà il vero passaggio dalla trasgressione ad un nuovo comportamento dettato dalla risurrezione di Cristo.