Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Secondo una tradizione lei si è allontanato da Reggio Calabria, dove è nato da una famiglia aristocratica, per non divenire tiranno ed ha vagato in diversi luoghi. Ha detto che non esiste alcun rimedio per una vita che è sfuggita via. Si spieghi meglio, per favore.
Non è possibile più ai defunti trovare un rimedio di vita.
Fedro ci ha detto che quando i potenti litigano, ai poveri toccano i guai. Ci può dare un suo parere.
Una lite non ha bisogno di ragioni, e neanche di amicizia. Contesa e amicizia non ammettono pretesti.
Cicerone la considera il poeta d'amore più ardente tra tutti i poeti della Sicilia e della Magna Grecia. Ci indichi una sua poesia.
In me Eros,
che mai alcuna età mi rasserena,
come il vento del nord rosso di fulmini,
rapido muove: così, torbido
spietato arso di demenza,
custodisce tenace nella mente
tutte le voglie che avevo da ragazzo.
Grazie e buona vita