Abbiamo voluto vivere la ricorrenza del 25 aprile 2023 ad Auschwitz alla ricerca, in religioso silenzio, di quel bambino che con altri cento è morto passando per il camino e che ora è nel vento. Agognavo di andare, sin da adolescente, nel luogo simbolo della barbarie umana, essendo stato sensibilizzato sul tema della disumanità più dalle note canzoni Auschwitz e Dio è morto di Francesco Guccini, che dall'istruzione scolastica. Quanto è stato consentito in quel campo di concentramento rappresenta il punto di debolezza della mia fede in Dio immanente.

Alle due domande che mi vengono spontanee segue una strofa di speranza. Perché Dio ha aperto le acque del mar Rosso mentre ha consentito che si consumasse con il nazi-fascismo il trionfo del male assoluto? Quale sarà la sorte delle persone possedute che non sono state liberate dal maligno? La sua esistenza è spesso ricordata dai pontefici e ribadita, a chiare note, come colui che è (2852) «Omicida fin dal principio [...], menzognero e padre di menzogna». Spero che, un giorno, le mie polveri insieme a quelle di tutti quei bambini passati per un camino possano "cantare all'unisono” <<ma penso che questa mia generazione è preparata a un mondo nuovo e a una speranza appena nata, ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi, perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge, in ciò che noi crediamo Dio è risorto, in ciò che noi vogliamo Dio è risorto, nel mondo che faremo Dio è risorto>>.

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