Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Per lei, che venne ucciso, dopo essere stato internato nel campo di prigionia di Auschwitz, il 14 agosto, vigilia della festa Cattolica dell'Assunzione, con un’iniezione di acido fenico, Dio ascolta tutti i desideri e le preghiere del credente che Lo ama sinceramente. In cosa consiste l’umiltà?
L’umiltà è il fondamento di tutte le virtù. Quando non c’è l’umiltà, tutte le altre virtù si atrofizzano presto. L’autentica umiltà consiste nell’evitare, fuggire gli onori, nascondere le grazie divine, umiliare se stessi, esaltare Dio come conviene. È umiltà perfetta: guardarsi da tutte quelle parole che possono attirarci la gloria, la stima e l’apprezzamento degli altri, accettare volentieri ogni occasione di umiliazione, accettare le occasioni di disprezzo e di umiliazione prima con pazienza, poi volentieri, senza difficoltà, alla fine con gioia.
Lei si offrì di morire, per rappresaglia, al posto di uno dei dieci condannati che, scoppiando in lacrime, disse di avere una famiglia a casa che lo aspettava. Ci faccia una riflessione sul Paradiso, per cortesia.
Tutto ciò che vediamo, sentiamo e proviamo non soddisfa appieno i nostri desideri. Noi vogliamo di più, ma questo “di più” non c’è. Vogliamo che duri più a lungo, ma qui inesorabilmente e sempre sopraggiunge la fine. In paradiso sarà tutto il contrario. Lì c’è il Bene, la Bellezza infinita: Dio è la felicità senza fine. La differenza, quindi, è assolutamente infinita.
Difronte alla cella dove ha trascorso le ultime ore della sua vita, ho saputo, recentemente, che, mentre porgeva il braccio all’ufficiale addetto all’iniezione letale lei gli ha sussurrato: Tu non sai quello che fai… L’odio non serve a niente… Solo l’amore crea!!! Ci dica sul rapporto tra amore e sofferenza, per cortesia.
Spesso l’amore e la sofferenza vanno insieme. Chi ama è vulnerabile. Il grande amore che l’Immacolata ha nutrito per il suo Figlio le ha procurato una grande sofferenza sotto la croce. I santi non potevano immaginare la loro vita separata dalla sofferenza. Soffrire per amore, nutre l’amore. Cercare di evitare le croci, le mortificazioni e le sofferenze non porta alla felicità. La sofferenza e il sacrificio sono la prova dell’amore. Quando l’amore penetra il nostro intimo, i sacrifici diventano necessari all’anima. La gioia spirituale nasce dal sacrificio. Ricordate, l’amore vive e si nutre di sacrificio
Grazie e buona vita