Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei, che è considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo “I promessi sposi”, ha scritto che bisogna sentire e ripetere che la somiglianza che ci dà l’essere d’uomo è ben più forte che la diversità di nazione; che il Vangelo ci ha fatto conoscere che abbiamo un cuore grande abbastanza per amar tutti gli uomini. Cosa ci dice degli sforzi di una nazione contro un’altra?
Gli sforzi di una nazione contro l’altra (…) son sempre piccioli, perché fondati sulla passione e non sulla ragione e sulla verità; sono inutili, perché non ottengono stabilmente nemmeno il fine che si propongono quelli che li fanno; sono impolitici, perché producono (…) l’indebolimento e il pervertimento dei popoli.
Lei, da convertito, nel 1810, al cattolicesimo, anche se già credeva nei valori morali della fratellanza, dell'uguaglianza spirituale, ha scritto che Dio perdona tante cose, per un'opera di misericordia e che si dovrebbe pensare più a fare bene che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio. Che cos’è il raziocinio?
Il raziocinio è un lume che uno può accendere, quando vuole obbligar gli altri a vedere, e può soffiarci sopra, quando non vuol più veder lui.
Lei si è collegato e spesso ha ispirato le forze più vive e dinamiche della cultura italiana ed europea, parlando della storia ha detto che una guerra contro il tempo, in quanto chiama a nuova vita fatti ed eroi del passato e che non sempre ciò che viene dopo è progresso. Ma cos'è la storia senza la politica?
Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida.
Grazie e buona vita.