Recentemente si è celebrato per troppi insegnanti l'ultimo primo giorno di inizio d'anno scolastico. Il collocamento a riposo, consistente nella pensione e nel trattamento di fine rapporto (comunemente chiamato liquidazione) che sono commisurati all'anzianità, è un diritto insindacabile al quale nessuno dovrebbe rinunciare. In Italia, questa possibilità è il maturato diritto di chi ha lavorato e di chi ha versato i contributi in un fondo per garantire il riposo pensionistico.

Sotto il profilo monetario, l’ammontare del trattamento, è il risultato di emolumenti guadagnati e investiti secondo le leggi che hanno la loro origine con la fondazione del Regno d'Italia, nel 1861. Auguro a tutti noi insegnanti di vivere questo ultimo anno scolastico con tanta serenità, dimenticando la propria età, e sapendo che dal prossimo primo settembre comincerà una nuova vita che spero sia ricca di gioia, che non ha età, e di nuovi stimoli, in attesa di compiere, più tardi possibile, il mistero più grande dell'esistenza umana. Con la consapevolezza di rendere strepitoso questo ultimo anno scolastico, lasceremo l'importante, malpagato e male organizzato lavoro finalizzato ad educare e formare gli studenti che dovranno, già nella loro condizione attuale, prendere in consegna il futuro delle generazioni passate, presenti e future.

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