Lrecenti drammatiche immagini e le notizie che ascoltiamo , mi ha fatto ritornare alla mente la rappresentazione che prende proprio il nome "La pace" del commediografo Aristofane. Al teatro greco di Siracusa, lo scorso mese di giugno non abbiamo tardato, già nel prologo, a renderci conto che,

mentre lo scarabeo si nutre di escrementi perché questa è la sua “professione” (nicchia ecologica), troppi uomini producono "rifiuti", sia umani che solidi, liquidi e gassosi, costringendo, con prepotenza e violenza, molte persone a "consumarli", senza che la loro “professione” li richieda. La rappresentazione termina con la pace e, per l'obiettivo raggiunto, si dà vita alla festa di nozze tra la dea dei frutti (Opora) e il vignaiuolo (Trideo) che, cavalcando lo scarabeo alimentato con escrementi, era arrivato fino a Zeus perché ad Atene scoppiasse la pace. Ora, quella terribile abitudine di non ricercare e fare pagare i colpevoli della realizzazione dei rifiuti, suona come complicità o questi sono diventati alimento? L’attuale generazione si è trasformata in scarabeo? Il genere umano è sommerso da troppi rifiuti, pochi lombrichi e si alimenta di facile vittimismo, o no?

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