Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei, di origine greca, è stata un soprano naturalizzato italiano e anche un’attrice statunitense, ha detto che le donne non sono sufficientemente alla pari con gli uomini, così dobbiamo renderci indispensabili. Dopo tutto, abbiamo l'arma più grande nelle nostre mani: siamo donne. Ci può dire della donna che c’è in lei?
Non sono un angelo e non pretendo di esserlo. Non è uno dei miei ruoli. Ma non sono nemmeno il diavolo. Sono una donna e una seria artista, e gradirei essere giudicata per quello. Ci sono due persone in me. Mi piacerebbe essere Maria, ma devo vivere all’altezza delle aspettative della Callas.
Il pubblico ha costruito un mito intorno alla sua arte. Lei ha detto che è il pubblico che l’ha creata. Quando il pubblico ti ama così tanto, vuoi dare molto di più. Lei ha lavorato per i soldi?
Non ho bisogno dei soldi. Lavoro per l'arte. Artisti si nasce. E si rimane artisti, anche quando la voce non è proprio una meraviglia.
Per il successo artistico e mediatico le è stato attribuito l'appellativo di Divina. Il suo vero nome è Anna Maria Cecilia Sophia Kalos, contrazione del cognome originario Kalogheropoulou Ha scritto delle memorie?
Sono contenute nella musica che interpreto. La sola lingua che possiedo…veramente. Che cos’è una leggenda?
Grazie e buona vita