L'educazione all'affettività così come il rispetto di sé e degli altri nasce in famiglia quando si mette, in giusta luce il ruolo della madre, della figlia, della sorella, della moglie, della cugina, della zia e della nonna. L'infante, la prima percezione di ciò che è la donna, la coglie attraverso l'esempio con il quale si intrecciano i rapporti tra gli uomini e le donne del nucleo familiare. Solo successivamente, in età scolastica,

la scuola prima e le agenzie educative dopo, dovrebbero rifinire e indirizzare meglio il pensiero verso il ruolo della donna in famiglia e nella società. Si legge e si sente sempre più di frequente che, il sistema scolastico, a mio avviso, da tempo sempre più in crisi, dovrebbe raccogliere la delega all'educazione all'affettività e di quella sessuale. È un modo errato per esautorare la famiglia dall’essere il primo e il più importante luogo, fisico e mentale, per l'educazione dei "grandi" e dei "piccoli", con buona pace per le coscienze di chi mette “facilmente” al mondo un esserino che non ha scelto di nascere, ma che è nato e che va messo in condizione di sognare e vivere un mondo migliore di quello che ha trovato.

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