Il congresso, secondo quanto ha affermato A. Montani, Presidente generale del CAI, aprendo i lavori, dovrà servire per formulare proposte concrete da seguire in futuro. A me è servito per sapere cosa è la montagna oggi e come la immagina il sodalizio del quale sono, con piacere, socio ultra quarantennale.

Licia Colò, divulgatrice e conduttrice televisiva, con grande maestria, ha occupato la scena di un palco "vuoto" per buona parte del congresso. Don Luigi Ciotti si è soffermato sulla necessità di non separare l'etica dalla bellezza delle nostre montagne e sul significato del "Laudato si" che deve essere “Laudato qui” cioè in montagna. E il CAI? Alcune relazioni, sui temi dell'ambiente come quella del professor Maurizio Fermeglia, hanno proiettato le condizioni del globo verso una trasformazione che non porterà a nulla di buono, anche se migliorerà lo scenario mondiale. La Struttura operativa, Rifugi e Opere alpine, ha proposto il modello di un bivacco, a impatto zero e integrato nel paesaggio montano, che i partecipanti al congresso hanno potuto toccare con mano (un prototipo) perché era esposto fuori dal teatro. Solo il tempo potrà dirmi se è stata solo una bella occasione per incontrare vecchi amici o se sono state buttate le basi per un CAI al passo dei tempi delle montagne o dei tempi della politica che "politica non è".

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