Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei, che ha condotto studi nel campo della sociologia delle passioni individuali e collettive, ha detto che la felicità si può coltivare solo con un atteggiamento di sincerità verso noi stessi e di apertura al mondo, agli altri, cercando la bellezza, apprezzando riconoscenti quanto ci viene donato. Ci apriamo alla felicità quando apprezziamo la vita. Che cos’è la felicità?
La felicità è sempre e soltanto un istante. La felicità non è una cosa che dura. Non è un tempo, è un istante o una serie di istanti. Un punto di contatto con qualche cosa di straordinario.
Ha detto pure che l'amicizia è una forma di amore impregnata, intessuta di eticità. E l’amore?
L'amore dà un enorme potere su chi ama e questo enorme potere può far piacere perché lusinga la vanità, perché rende l'altro schiavo, disponibile, pronto a ogni cenno ed ogni desiderio.
Lei, che ha pure condotto studi nel campo dell'innamoramento sostiene, che innamorarsi non è soltanto essere attratti da una persona, vederla bella e desiderabile. Che cos’è l’innamoramento?
È un mutamento interiore di tutto l'essere e si passa dall'innamoramento all'amore attraverso una serie di prove. Nel matrimonio cristiano, per esempio, non c'è una distinzione fra innamoramento, amore, voler bene e sessualità. Il sacramento implica tutte queste cose insieme.
Grazie e buona vita