Lo strumento di riferimento standard per i cittadini globali e gli stati sovrani quando valutano la posizione di un passaporto nello spettro della mobilità globale è l'indice Henley Passport. Aggiornato mensilmente e considerato unico nel suo genere, si basa su dati esclusivi dell'Autorità per il trasporto aereo internazionale (IATA), comprendendo 199 passaporti diversi e 227 diverse destinazioni di viaggio. Il passaporto italiano,
da questo punto di vista, è piuttosto potente, trovandosi in testa alla graduatoria, con Francia, Germania, Spagna, Giappone e Singapore, e consente di viaggiare senza pensieri in ben 194 nazioni su 227. Se la forza di un passaporto è l’opportunità di viaggiare liberamente in tutto il mondo senza bisogno di visti e autorizzazioni supplementari, la sua comodità maggiore è non mostrarlo al check-in, ai controlli e all’imbarco, quando si svolgono i controlli aeroportuali. Speriamo che la verifica del passaporto e della carta d’imbarco, così come avviene nelle corsie di imbarco prioritario dell’aeroporto di Singapore, venga presto sostituita dalla tecnologia biometrica, insieme al software di riconoscimento facciale in tutti gli aeroporti internazionali.