Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. 

Lei è stato un viaggiatore e un mercante italiano vissuto nella Repubblica di Venezia ed apparteneva al patriziato veneziano. Insieme al padre Niccolò e allo zio Matteo giunse in Cina percorrendo la via della seta. Cosa ha pronunciato sul letto di morte?

Non ho scritto neppure la metà delle cose che ho visto.

In riferimento al racconto noto come il Milione lei ha detto: io parlo parlo … ma chi m'ascolta ritiene solo le parole che aspetta. E chi comanda?

Chi comanda al racconto non è la voce: è l'orecchio.

Lei, che è stato un ambasciatore, invitò a leggere il suo libro a imperatori, re, duci e a tutte altre genti perché conoscessero la diversità delle genti e delle regioni del mondo. Cosa vi avrebbero potuto trovare?

Questo vi conterà il libro ordinatamente siccome messere Marco Polo, savio e nobile cittadino di Vinegia, le conta in questo libro e egli medesimo le vide. Ma ancora v'à di quelle cose le quali elli non vide, ma udille da persone degne di fede, e però le cose vedute dirà di veduta e l'altre per udita, acciò che 'l nostro libro sia veritieri e sanza niuna menzogna.

Grazie e buona vita

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