Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. 

Lei è stato un sacerdote pacifista, sostenitore del disarmo, amico e collaboratore di La Pira, esiliato dalla Chiesa cattolica, in un'intervista disse: Io sono stato fedele, più che alle istituzioni, alle coscienze che sono cresciute attorno a me e che fra la coscienza e Dio... non c'è che il puro vuoto della responsabilità umana. Qual è il compito della legge umana?

La legge affidata a mani umane – e non può essere altrimenti – subisce una inclinazione lenta, progressiva e camuffata, per cui alla fine il suo compito, non è più di difendere l'uomo ma di difendere gli stessi depositari della legge.

La battaglia per la pace, il disarmo e i diritti è stato il filo rosso che ha intrecciato la sua vita.  Lei disse che i fatti hanno la verità, il concetto è già un duplicato in cui si annida l'astuzia. Ci dica ancora sulla verità, per cortesia.

La verità non la conosciamo che di riflesso, non soltanto la verità che ci supera, quella di cui parlano i filosofi, ma la verità che ci attende, che ci interpella nell'uomo che incontriamo, nel disgraziato che è ai margini della nostra strada.

Nell’estate 1964, dopo la condanna subita per aver difeso l’obiezione di coscienza e gli obiettori al servizio militare, tornato a Santa Fiora incontrò il suo primo maestro, anarchico e anticlericale, che prima di entrare in seminario nei padri scolopi, le raccomandò: Bada ragazzo, non ti fare rovinare dai preti. Ci dica chi non dovrebbe cercarla e cosa manca, per cortesia.

Chi ancora si professa ateo, o marxista, o laico e ha bisogno di un cristiano per completare la serie delle rappresentanze sul proscenio della cultura, non mi cerchi. Abbiamo tutto, ci manca la speranza... ragione di vita che ci faccia vivere sempre in attesa, con il cuore un po' più in là dei nostri passi.

Grazie e buona vita

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