Il Natale ci ricorda che Dio ha già compiuto il primo passo, ed è ora il momento per noi di rispondere. Non possiamo attendere passivamente che Egli cambi i nostri cuori; sta a noi accogliere il Suo messaggio e impegnarci per trasformare. Come ogni anno, il Natale entra nei cuori, sia di chi lo vive con fede sia di chi lo attende per l'atmosfera magica o il periodo di ferie. Rifletteremo sul significato più profondo del trasformare il nostro animo verso il rispetto della vita umana, animale e vegetale? Il Creatore avrà ancora pazienza per attendere la conversione di chi è reo delle guerre, apparse prepotentemente nello scenario occidentale, che insanguinano il mondo?
Augurare che Dio non debba più attendere il cambiamento, soprattutto da parte dei responsabili e dei loro complici delle minacce ai fondamentali diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale, suona come una speranza per migliorare le condizioni di vita sul pianeta. Sarà sufficiente perché il Bambinello non debba più aspettare la nostra conversione?
Intanto, sperando che cibo e libagioni siano a chilometro zero, auguro che le scelte di tutti siano guidate dalla ricerca di unità e integrazione tra i popoli.
Buon Natale e buon anno!