Chi coglie il senso dell'istruzione ha la possibilità di vedere “nelle pieghe del tempo”, anche se, non sempre, sarà apprezzato da tutti. Chi tiene all'istruzione, la vuole promuovere, facendola diventare asse portante del proprio agire. La mancanza di questa esigenza non deve generare, però, confusione e arretratezza, ma portare, almeno, ad una buona convivenza civile.

Scegliere di istruire sé e gli altri, talvolta, richiede di dover lottare, combattere, crescere, ecc. In Italia il diritto all'istruzione viene garantito almeno per 13 anni, per cui la propria e l'altrui ignoranza diventano un'aggravante. Viene da sé che, mentre dissentire è il “ sale ” della democrazia, quelle frange della popolazione, nelle quali vige il "tanto peggio, tanto meglio" e che pontificano su tutto e tutti e ce l’hanno sempre col potere, facendo forza sulla loro ignoranza, sull'opportunismo interessato e sulla loro limitata apertura mentale, diventano il " lassativo " di ogni forma di governo del popolo. La corruzione giunge dove, talvolta, l'istruzione non può arrivare.

Noi preferiamo, in ogni caso la seconda scelta.

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