Il fortino sud, costruito sulla collina di Pentimele, era una meta preferita degli scout, delle coppiette in cerca di intimità, di osservatori degli uccelli migratori che da lì passano copiosi e, soprattutto, di osservatori del paesaggio di incommensurabile bellezza dello stretto di Messina, con

vedute che spaziano dall’Etna alle isole Eolie. La fortificazione, recuperata, tra gli anni 2015 e 2017, dal comune di Reggio Calabria perché ospiti eventi in un contesto naturalizzato di enorme valore, ricorda il Castello di Montjuïc che sovrasta la città marinara catalana di Barcellona. E’ parte integrante dei 20 forti umbertini, dal re Umberto I°, che fanno da corona allo stretto di Messina e che sono stati costruiti verso la fine dell’ottocento per difendere il territorio retrostante. Molti sono stati oggi recuperati e destinati a nuove, diverse e interessanti funzioni. Poco più in basso si eleva, dal 2009, la statua di San Paolo perché “ protegga “  la città. Mi piacerebbe che questa fortificazione, realizzata per vigilare e quindi per tutelare gli abitanti locali, susciti negli escursionisti che lì arrivano da via Lia o da Ortì, camminando sul sentiero Italia, sentimenti di pace, facendo diventare così questo un luogo simbolo per sensibilizzare l’opinione pubblica, prevalentemente giovanile, sui temi della costruzione della pace, a partire da quella con sé stessi per arrivare a quella comune. E’  luogo che ispira il buon vivere.

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