Benvenuto!
Avrei voluto incontrarti, ma poi ho preferito scrivere.
Sul sito dove siete arrivati, ho raccolto alcuni dei miei scritti facilmente consultabili nelle varie sezioni del sito-web.
Divulgo quanto i miei sensi e miei pensieri hanno percepito in oltre mezzo secolo di vita vissuta prevalentemente a Reggio Calabria, ma anche a Firenze, Caserta e Bruxelles. I tanti viaggi mi hanno consentito di poter accrescere le conoscenze e di saldare gli affetti familiari.
Ho pubblicato quattro libri e collaborato alla stesura di altri.
Buona navigazione!
Umberto Zanotti Bianco giunse in Aspromonte successivamente al terrificante terremoto del 28 dicembre 1908. Avendolo percorso, con ogni mezzo, in lungo e in largo, non impiegò molto a rendersi conto delle condizioni disumane in cui versavano le popolazioni e delle pessime condizioni in cui versava il territorio.
Invadiamo, ora e dopo, il territorio prossimo alla nostra dimora, con la speranza che possano farlo, quanto prima, anche i nostri affetti e i graditi turisti che verranno per le meritate ferie.
Il libro in Braille, indirizzato agli studenti non vedenti del reggino, che poco conoscono il territorio nel quale vivono e operano, è stato realizzato dal Club Alpino Italiano sezione Aspromonte di Reggio Calabria con il parziale contributo dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Reggio Calabria nell’ambito della Legge 285/97, gli ha offerto.
La motivazione di fondo che ha spinto a realizzare questa guida in braille è la consapevolezza che l’ambiente naturale appartiene a tutti. Ciò appare come un evidente segno di civiltà. Conseguentemente è giusto, anche se con l’immaginazione e con un po’ di creatività, si possa conoscere, a modo proprio, luoghi e beni ambientali di rara bellezza.
La tutela e lo sviluppo sostenibile dell’ambiente passa necessariamente dalla sua conoscenza. Questa deve essere patrimonio di tutti, perché la natura è per loro e loro sono per la natura.
Al fine di favorire la loro presenza in aree a forte valenza naturalistica, ritiene che si debba porre maggiore attenzione sia sulle scelte progettuali che sull’utilizzazione dei materiali da impiegare. Il testo vuole essere un agile strumento per avvicinare i non vedenti al mondo naturale ed in modo particolare alla montagna, grande risorsa territoriale della provincia reggina. Si vorrebbe che i beni ambientali suscitino nei non vedenti le stesse sensazione che da anni l'autore percepisce, percorrendo i sentieri naturalistici e le strade della nostra provincia.
La pubblicazione di questo volume evidenzia il livello raggiunto, con la presidenza regionale dell’autore del testo, dal C.A.I. calabrese, coerentemente con quanto era stato fatto in passato a favore dello sviluppo sostenibile.
Questo instant book evidenzia l’esecuzione delle opere eseguite, nell’ambito del progetto finalizzato alla valorizzazione e tutela del territorio nei parchi nazionali calabresi, nell’ambito dell’accordo quadro triennale 2003/2005 sottoscritto tra il C.A.I. e il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio nei Parchi Nazionali dell’Aspromonte, della Sila e del Pollino. Questo era stato affidato al presidente regionale incaricato dal Comitato di Presidenza del Club alpino italiano su base volontaria, che veniva realizzato da molti degli oltre 900 soci calabresi appartenenti alle sezioni di Castrovillari, Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. Gli interventi più importanti, in particolare, all’interno di questi parchi riguardavano:
• l’informatizzazione del catasto dei sentieri mediante G.I.S. e la relativa gestione;
• la messa in rete dei WEBGIS realizzati dalle Sezioni di Castrovillari e Reggio Calabria relativamente ai sentieri rispettivamente dei Parchi Nazionali del Pollino e dell’Aspromonte;
• la risistemazione del tratto calabrese del Sentiero Italia;
• la ristrutturazione di locali trasformati in rifugi montani;
• l’attività di ricerca nell’area del Parco Nazionale dell’Aspromonte sulla presenza umana nelle Terre Alte;
• la pubblicazione delle pregevoli pubblicazioni “Segni dell’uomo nelle Terre Alte d’Aspromonte”, "15 suggerimenti per conoscere il Parco Nazionale del Pollino” e "CamminAspromonte".
• la pubblicazione della cartoguida "A piedi nel Parco Nazionale della
Sila (Sila Grande) e "Il mio libretto di montagna".
Si propone questo testo agli studenti perché, attraverso l’osservazione, l’apprendimento e la successiva verifica, mettano insieme le conoscenze che si ritiene corredo indispensabile per l’esercizio di un razionale approccio alle tematiche ambientali. Lavorando all’aria aperta s’impara a conoscere la natura, a rispettarla, a trarne insegnamenti e soddisfazioni. Quale attività migliore di altre può stimolare la curiosità se non l’osservazione diretta delle piante, finalizzata al loro riconoscimento ed alla scoperta del loro utilizzo? Il testo vuole essere un’agevole strumento per la ricerca naturalistica e di pedagogia sociale utile a far capire agli allevi che alla scuola dell’ambiente si apprende per la vita e per tutta la vita. Da una visita alle aiuole potrà nascere un progetto formativo. Lo studente neofita con la guida attenta e vigile dell’insegnante e di questa opera, viene portato a rilevare ed individuare gli elementi macroscopici del territorio. Se ciò sarà avvenuto con la dovuta attenzione, il docente avrà sicuramente stimolato la curiosità dello studente e la capacità di osservazione, avviandolo all’acquisizione di un metodo professionalmente utile.
Si tratta, in conclusione, di un libro che vuole presentarsi come autentico strumento di studio, a disposizione di docenti e allievi, aperto, con le parti da completare, ad arricchimenti, apporti e personalizzazioni legate all’utilizzazione nell’ambiente di riferimento della scuola elementare di Gallico marina ( R.C. ), ma comunque spendibili anche in altre situazioni.
Pensando all'Aspromonte viene subito in mente l'immagine di una montagna aspra e inaccessibile.
Il nome alla montagna reggina pare che 1'abbiano attribuito i naviganti che, costeggiando i mari Ionio e Tirreno meridionale, vedevano, all'apparire del sole, ergersi dal mare una montagna chiara (Asper Mons).
L'Aspromonte è da sempre la meta preferita dalle popolazioni del reggino. Esse vi trovano, oltre i prodotti tipici delle attività montane agro-silvo-pastorali, anche la possibilità di ricrearsi, di ossigenarsi, di rilassarsi.
Oggi, grazie al diffondersi dei mezzi di comunicazione sociale e ai numerosi e diversi mezzi e vie di trasporto, tale montagna è divenuta la meta anche di popolazioni non locali.'
Questo testo è indirizzato a quegli studenti del reggino che non conoscono il territorio dove vivono ed operano, ai tanti escursionisti che percorrono i sentieri e le strade aspromontane, ma soprattutto a tutti coloro che guardano 1'Aspromonte con occhio benevolo e senza alcuna prevenzione.
Non vengono trattati argomenti a carattere storico e sociale, lasciando tale compito alla editoria specializzata. Si preferisce, infatti, dare vita ad un libro che sia agevole nella lettura e nel contempo faciliti l' osservazione e la conoscenza di luoghi e fenomeni e di essi le peculiarità naturalistiche.
A tal fine, dopo aver inquadrato l'Aspromonte sotto gli aspetti geografico ed orografico, geologico, climatico, idrologico, vegetazionale, faunistico ed economico (parte generale), vengono proposte osservazioni riguardanti il dissesto idrogeologico e la botanica forestale (parte speciale). Conseguentemente vengono indicati alcuni itinerari, parte dei quali da percorrere a piedi ed altri anche in automobile, che conducono nei luoghi dove potere fare le osservazioni a carattere naturalistico, ma anche in altre località particolarmente interessanti perché vi sono elementi rappresentativi dell' ambiente aspromontano.
La pubblicazione è stata corredata di una appendice per far conoscere meglio alcuni aspetti apromontani e una bibliografia per eventuali approfondimenti dei contenuti trattati nel testo.
Le notizie riportate nel testo sono state tratte in parte da studi effettuati da appassionati locali ed in parte sono frutto dell’ esperienza di scout cattolico prima, di insegnante, di libero professionista e di socio del Club Alpino Italiano successivamente dell’autore del testo.
Non sono dei pellegrinaggi – benché più d’una volta incrociano o si sovrappongono a quegli itinerari della fede che fanno ancora oggi la storia viva della pietà delle nostre comunità – e nemmeno sono delle mere escursioni, intese come un puro e semplice camminare nella natura.Per la pregnanza dei valori naturalistici, storici e spirituali di cui si ha piena consapevolezza nel percorrerli e per quell’invito a ritrovare, in questo ambito, innanzi tutto se stessi, nel rapporto con gli altri e col Creato, i Sentieri Frassati sono dei cammini, del corpo e della mente, sulle tracce di chi ci ha preceduto nella storia dei luoghi… e verso l’alto. Il loro essere, poi, in rete li rende, di fatto, un unico cammino – iniziato nel 1996 in Campania e conclusosi nel 2012 in Alto Adige – attraverso una pluralità di sentieri che il Club Alpino Italiano ha inteso intitolare al proprio socio Pier Giorgio Frassati (1901-1925), il giovane torinese, proclamato Beato nel 1990, che “amava la montagna e la sentiva come una cosa grande, un mezzo di elevazione dello spirito, una palestra dove si tempra l’anima e il corpo”. Ricco di approfondimenti umani, storici e naturalistici, questo libro racconta per la prima volta nella sua interezza lo sviluppo del progetto “Sentieri Frassati” del CAI, unanimemente riconosciuto come progetto educativo verso un approccio globale alla montagna come palestra che allena, scuola che educa, tempio che eleva.
Con il motto «Per incontrare Dio nel creato», la Sezione di Salerno del Club alpino italiano lanciava, nel 1996, l'iniziativa di intitolare, in ogni regione d'Italia, un sentiero di particolare interesse naturalistico, storico e religioso al beato Pier Giorgio Frassati (1901-1925). Oggi il progetto Sentieri Frassati viene concordemente definito dai presidenti nazionali delle associazioni che ebbero Pier Giorgio come socio (Cai, Giovane montagna, Azione cattolica italiana, Fuci), e dall'Agesci, come prezioso progetto educativo verso un approccio globale alla montagna intesa come palestra che allena, scuola che educa, tempio che eleva. In cammino sui Sentieri Frassati ne traccia non solo le coordinate geografiche, con il prezioso contributo dell'Eim, ma soprattutto umane, attraverso i vari compagni di viaggio che, di volta in volta, invitano a fare una sosta per riflettere e guardare «verso l'alto», sulle orme di Pier Giorgio.
Il testo tratta di un percorso che incontra peculiarità, non pienamente valorizzate, come i resti della città di Tauriana, la cripta di San Fantino, le tracce dei monasteri bizantini, la città d’arte di Seminara con le sue statue rinascimentali e la fede antica della Madonna Nera, il Trecciolino (percorso mozzafiato con vista sullo stretto e le Isole Eolie), la città di Palmi con il culto della Madonna della Lettera, Rovaglioso e la cala di Oreste, fino a ritornare alla Tonnara e alla chiesa di San Fantino, chiudendo così l’anello.
Il distretto calabro-greco
Il libro offre all’appassionato filatelico e a tutti i lettori una vasta gamma di interessi culturali e artistici che spaziano dalla Storia ai Beni Culturali e Ambientali, dai personaggi illustri che hanno parlato della Calabria fino alle Istituzioni e allo Sport.
Relazioni dei rappresentanti degli 8 Parchi Nazionali che hanno stipulato convenzioni con il Cai e del Responsabile dell’Ufficio Tecnico Ambiente del Cai; seguirà la sessione poster che vedrà i rappresentanti Cai Regionali (Presidenti di CRTAM, Operatori TAM, Presidenti di GR)
Alla Storia della Sezione Aspromonte è dedicata la pubblicazione a cura di Filippo Arillotta, “Il CAI a Reggio Calabria – 80 anni di amore per la montagna – “ L’attività sezionale dagli anni ’80 al 2012 è stata ricostruita e curata dalla socia Maria Grazia Buffon. Il paragrafo dedicato alla Stazione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è stato curato dal già socio Giuseppe Trovato.
In quasi tutti i luoghi dell'Aspromonte è possibile rinvenire tracce della presenza dell'uomo, anche nelle epoche più antiche. Naturalmente sono segni che stanno scomparendo in fretta: le costruzioni, abbandonate da secoli cadono in rovina, crollate e ricoperte dalla vegetazione infestante... eppure sono segni in grado di tracciare l'identità dei popoli che ancora oggi popolano questi territori. Il CAI locale ha sentito l'impegno morale di fare in modo che almeno la memoria di questo patrimonio non vada perduta e possa essere trasmessa alle generazioni future. L'autore ha lavorato sodo ricercando, fotografando e descrivendo siti archeologici, grotte, eremi di asceti, incisioni su roccia, sentieri e percorsi lastricati, fortificazioni, chiese rupestri, borghi abbandonati, insediamenti pastorali; egli ha effettuato indagini approfondite che , insieme alla descrizione dei sentieri di accesso, ne permettono una fruizione consapevole.
L’opuscolo sintetizza i risultati di un progetto realizzato dal CAI nel 2005-2006 su incarico del Ministero dell’Ambiente per la redazione di un Catasto dei sentieri segnati nel Parco Nazionale d’Aspromonte. Per ogni percorso proposto sono accuratamente indicati: gli itinerari (con una breve descrizione paesaggistica e le emergenze ambientali), le distanze, i punti di accesso, le difficoltà, i dislivelli, i tempi di percorrenza, la presenza d’acqua lungo il tragitto, gli eventuali punti d’appoggio e non mancano, poi, gli indispensabili riferimenti cartografici.
Il libro sintetizza i risultati di un progetto realizzato dal CAI nel 2005-2006 su incarico del Ministero dell’Ambiente per la redazione di un Catasto dei sentieri segnati nel Parco Nazionale del Pollino Per ogni percorso proposto sono accuratamente indicati: gli itinerari (con una breve descrizione paesaggistica e le emergenze ambientali), le distanze, i punti di accesso, le difficoltà, i dislivelli, i tempi di percorrenza, la presenza d’acqua lungo il tragitto, gli eventuali punti d’appoggio e non mancano, poi, gli indispensabili riferimenti cartografici.
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