La “musulupara” è un particolare stampo di legno di gelso, intarsiato a mano dai pastori, difficile da reperire. Dentro questo contenitore viene posta e pressata a mano la pasta, ottenuta lavorando il latte di capra e di pecora, dopo essere stata estratta dalla caldaia. Il prodotto ottenuto è il “musulupu”.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Da giovanissimo lei ha vinto un premio ispirato a Pier Paolo Pasolini, che apprezzava molto. Lei viene ricordato molto anche per aver detto che: potrai avere tutte le ricchezze materiali di questo mondo, ma se non hai Amore nel cuore, resterai sempre povero. Che cos’è la ricchezza?
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli, quella dei ricchi dai loro genitori.
L’ esperienza e la lettura dei classici insegnano che, molto spesso, diventano egemoni gli astuti e i finti. Questi, certe volte, vittime inconsapevoli del loro patrimonio genetico e mentale, ma anche consapevoli delle loro scelte, indossano eleganti maschere aderenti e recitano talmente bene da sembrare semplici e veri.
Ricordo di essere arrivato, la prima volta, alla scuola media statale “Pietro Larizza” di Reggio Calabria, appena inaugurata, attraverso una strada sterrata e limitata lateralmente da grandi coltivazioni di broccoli e cavoli. Si sentiva, anche, un forte odore di letame non maturo. Oggi, quella scuola fa parte di un istituto comprensivo intitolato a 2 degne persone come Corrado Alvaro e il giudice Scopelliti, mentre il nome del dottore Larizza è scomparso dalla intitolazione. Un caso analogo si è verificato
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei, uno dei protagonisti della secessione viennese, cosa disse al discorso inaugurale della mostra dell'arte contemporanea austriaca del 1908?
Nessun settore della vita è tanto esiguo e insignificante da non offrire spazio alle aspirazioni artistiche.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Secondo una tradizione lei si è allontanato da Reggio Calabria, dove è nato da una famiglia aristocratica, per non divenire tiranno ed ha vagato in diversi luoghi. Ha detto che non esiste alcun rimedio per una vita che è sfuggita via. Si spieghi meglio, per favore.
Non è possibile più ai defunti trovare un rimedio di vita.
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