Benvenuto!
Avrei voluto incontrarti, ma poi ho preferito scrivere.
Sul sito dove siete arrivati, ho raccolto alcuni dei miei scritti facilmente consultabili nelle varie sezioni del sito-web.
Divulgo quanto i miei sensi e miei pensieri hanno percepito in oltre mezzo secolo di vita vissuta prevalentemente a Reggio Calabria, ma anche a Firenze, Caserta e Bruxelles. I tanti viaggi mi hanno consentito di poter accrescere le conoscenze e di saldare gli affetti familiari.
Ho pubblicato quattro libri e collaborato alla stesura di altri.
Buona navigazione!
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Lei è stato un poeta e giornalista statunitense. Ci parli di cosa farebbe della ragione?
Farei della ragione la mia guida, ma lei dovrebbe a volte sedersi pazientemente al lato della strada, mentre io traccio i labirinti della piacevole natura selvaggia intorno a me.
Non è difficile conoscere perché nel comune di Reggio Calabria ci siano diversità linguistiche, mentre, è più difficile sapere perché questo avviene in un territorio così piccolo come quello di Africo nuovo.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei è stata insignita del premio Nobel per la Letteratura nel 2015 per aver raccontato gli episodi più tragici dell’Unione Sovietica, a partire dall’incidente nucleare di Chernobyl. Ha detto che a essere “inquinata” non è soltanto la nostra terra, ma anche la nostra coscienza.
Cernobyl è un soggetto alla Dostoevskij. Un tentativo di giustificazione dell’uomo. E se fosse invece tutto molto più semplice? Se fosse sufficiente entrare nel mondo in punta dei piedi e fermarsi sulla soglia?
Buona Pasqua a chi si adopera:
per non fare “tuonare il cannone”;
per aprire buche che facciano sgorgare acqua, fonte di vita;
per aprire buche nelle quali si possano mettere a dimora piante di ulivo;
per costruire edifici che ospitino, in modo particolare, bambini che nutrono la speranza di guarire dalle malattie;
per costruire percorsi che difendano il creato e in modo particolare il genere umano dalla “bestia umana”
perché l'uomo impari a “vivere senza ammazzare”;
perché l’acqua e il vento non trasporti "cadaveri dei soldati";
perché il vento non depositi polveri di spoglie uccise;
perché, dopo terribili diaspore, le famiglie si ricostituiscano e comincino un percorso di pace e serenità;
perché i corridoi ritornino ad essere spazi di abitazioni dove l’umanità possa muoversi senza temere nulla;
perché le campagne producano olio e non odio;
perché gli animali ritornino nel loro habitat, dopo essere stati disturbati dai combattimenti;
perché dal cielo cadano benefiche idrometeore e non oggetti di morte e distruzione;
perché dal mare arrivino alimenti e beni per fare vivere e non oggetti per fare morire.
Buona Pasqua alle vittime dirette ed indirette dell’insana follia che sta colpendo l’intera umanità.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei è considerato, insieme a Tolstoj, uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi di tutti i tempi. Dice: Il segreto dell'esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive. Cos’è la sofferenza?
La sofferenza, il dolore sono l’inevitabile dovere di una coscienza generosa e d’un cuore profondo. Gli uomini veramente grandi, credo, debbono provare su questa terra una grande tristezza. Soffrire e piangere significa vivere. A volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza.
E’ primavera. Un osservatore attento, dopo aver colto il divenire del giallo del fiore dell'Acetosella, del bianco del fiore della Magnolia, del bianco che vira verso il rosa del fiore del Mandorlo, del rosa del fiore del pesco, non può non notare le pendici argillose colorate dal rosso porpora dei fiori della sulla. Questa pianta leguminosa (Hedysarum coronarium L.) cresce spontaneamente e resiste bene alla siccità.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei ha scritto il romanzo “Il vecchio e il mare”, incentrato sul rapporto tra l’essere umano e la natura, che le valso nel 1954 il Premio Nobel per la Letteratura. Cosa pensa dell’attività di scrittura?
Gli scrittori si forgiano nell'ingiustizia come si forgiano le spade. Non ci vuole niente a scrivere. Tutto quello che devi fare è sederti ad una macchina da scrivere e iniziare a sanguinare. I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere.