Non è difficile notare, lateralmente, all'autostrada Salerno - Reggio Calabria, nel tratto che costeggia lo Stretto di Messina, ruderi di strane costruzioni, chiamati localmente "passi". Questi venivano utilizzati per la caccia, soprattutto del falco pecchiaiolo, chiamato, in loco, Adorno. Felicemente,
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Lei è stato un viaggiatore, scrittore e illustratore inglese che dal 25 luglio al 5 settembre 1847 ha visitato, soprattutto, l’interno della provincia di Reggio Calabria, lasciando un resoconto grafico e descrittivo nel suo “Journals of a landscape painter in Southern Calabria”, pubblicato nel 1852 a Londra.
L’arrivo delle giornate calde, con l’auspicabile miglioramento della situazione epidemiologica, invoglia a lasciare i centri abitati per recarsi nelle campagne, nei parchi e nei boschi dove fare escursioni, ma anche attività ricreative. Il recente rinvenimento, su una bretella del Sentiero Italia, di larve di processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa), mi ha portato a pensare a questo insetto e ai suoi effetti.
La recente entrata del Parco Nazionale dell’Aspromonte nella Rete Mondiale dei Geoparchi dell'UNESCO, mi riporta alla memoria la mia partecipazione, nel 1984, nella sede principale dell''UNESCO a Parigi, a diverse attività formative, tra le quali un seminario sul Nuovo ordine mondiale dell'informazione.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Lei, che è stato un condottiero e un uomo politico che fece grande la Francia e che fondò il Primo impero francese agli inizi del XIX secolo, sostiene che una testa senza memoria è una piazzaforte senza guarnigione. Quale messaggio invia a chi vuole diventare un uomo di successo?
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Lei, è stato l’inventore della telegrafia senza fili che le valse il premio Nobel per la fisica nel 1909 «in riconoscimento del suo contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili». In che modo la scienza può spiegare il significato della vita?
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