Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Lei è stato insignito, il 15 ottobre 1990, quando era presidente dell'Urss, del premio Nobel per la pace per avere avuto “il ruolo guida nel processo di pace", contribuendo ai cambiamenti nelle relazioni tra Est e Ovest, e soprattutto quella "maggiore apertura portata nella società sovietica che ha contribuito a promuovere la fiducia internazionale''.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Dopo avere fatto il muratore, lei lasciò Sant’Agata del Bianco, per studiare, prima a Catanzaro, poi alla facoltà di lettere di Messina, per trasferirsi nel 1953 a Firenze, dopo aver soggiornato in Svizzera dal 1958 al 1964. Lei ha scritto: Varrebbe la pena che i poveri decidessero a non fare figli. Le guerre chi le combatterebbe più? È cambiata la condizione dei poveri nel dopoguerra?
Il reticolo idrografico è stato studiato in passato non solo per sviluppare attività irrigue e per emungere acqua da falde sotterranee, ma anche per realizzare attività economiche come quella molitoria. Il mulino, più affine all'agricoltura, ha trovato nell'acqua un valido alleato per essere azionato, soprattutto per la trasformazione dei cereali in farina.
Non è stata la vista dal Summit, (una nuova esperienza culturale), nemmeno la Statua della libertà (simbolo del sogno di realizzare le proprie aspirazioni lavorative) e neppure il Times square (fantasmagoriche luci che illuminano la notte) a suscitarmi le migliori sensazioni nel recente soggiorno a New York.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. La Calabria, cosa significa per lei che è stato saggista, poeta e drammaturgo?
Per me Calabria significa categoria morale, prima che espressione geografica. Calabrese, nella sua miglior accezione metaforica, vuol dire Rupe, cioè carattere. È la torre che non crolla giammai la cima pel soffiar dei venti.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Anche la sua vita attesta che nascere in luoghi disagiati non esclude la possibilità di affermazione. Lei è conosciuto soprattutto per il testo “Gente in Aspromonte” e l’affermazione la disperazione più grave che possa impadronirsi d'una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile. Ritiene che nella vita ci sia sempre un’altra possibilità?
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