Un mondo senza guerra è come un campo di grano senza gramigna. Estirparla non basta, serve continuare a coltivare il grano e attivare ogni pratica agricola per contrastare la sua insorgenza. Analogamente è indispensabile coltivare la pace attraverso la pratica della giustizia, dei diritti sociali, del disarmo, della libertà, della democrazia, della sconfitta della povertà.

Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.

Lei, diventato famoso per  “Cuore”, il celebre romanzo pedagogico della letteratura per ragazzi, è molto attento nei suoi scritti alla figura della madre tanto da scrivere: il Direttore guardò fisso Franti, in mezzo al silenzio della classe, e gli disse con un accento da far tremare: – Franti, tu uccidi tua madre! – Tutti si voltarono a guardar Franti. E quell'infame sorrise. Ci dica qualcosa in più sulla figura della madre, grazie.

Il massiccio montuoso del Pollino non ha davvero bisogno di presentazioni. Il modo migliore, per avere in regalo lo stupendo foliage del Parco Nazionale del Pollino, è percorrere almeno uno dei tanti sentieri che in esso vi gravitano. Purtroppo, talvolta il tempo è tiranno e allora, per lasciarsi ammaliare da tutti i colori tipici dell’autunno come il rosso delle foglie che ricoprono i rami degli alberi e di quelle già cadute copiose sotto la chioma, si suggerisce

Lrecenti drammatiche immagini e le notizie che ascoltiamo , mi ha fatto ritornare alla mente la rappresentazione che prende proprio il nome "La pace" del commediografo Aristofane. Al teatro greco di Siracusa, lo scorso mese di giugno non abbiamo tardato, già nel prologo, a renderci conto che,

Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.

Lei che viene considerato un intellettuale di grande impegno politico, scriveva che alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane, cosa consiglia su come prendere la vita quando uno non è soltanto giovane?

Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.

Oltre a comporre un inno universale di pace per le giovani generazioni di ogni tempo (Imagine: «Immagina non ci siano nazioni [..] niente per cui uccidere e morire e nessuna religione. Immagina che tutti vivano la loro vita in pace») cantò anche sulla vita e sulla felicità. Celebre la sua riflessione: quando avevo cinque anni, mia madre mi ripeteva sempre che la felicità è la chiave della vita. Quando andai a scuola mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi: felice. Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita. Che cos’è la vita?

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