Benvenuto!
Avrei voluto incontrarti, ma poi ho preferito scrivere.
Sul sito dove siete arrivati, ho raccolto alcuni dei miei scritti facilmente consultabili nelle varie sezioni del sito-web.
Divulgo quanto i miei sensi e miei pensieri hanno percepito in oltre mezzo secolo di vita vissuta prevalentemente a Reggio Calabria, ma anche a Firenze, Caserta e Bruxelles. I tanti viaggi mi hanno consentito di poter accrescere le conoscenze e di saldare gli affetti familiari.
Ho pubblicato quattro libri e collaborato alla stesura di altri.
Buona navigazione!
Ho messo tempo, lavoro, anima e cuore a disposizione di chi ha poi messo più tempo, più lavoro, più anima, più cuore per realizzare e gestire il bellissimo rifugio intitolato al botanico Biagio Longo.
Collocato sul Piano Campolongo, in un’area circondata dai monti dell’Orsomarso e non lontano dai Crivi di Manciacaniglia, dove crescono i pini loricati, è l’unico rifugio del Club Alpino Italiano nel Parco Nazionale del Pollino. Ritornarvi dopo tanto tempo non è stato vano.
Il profondo "respiro" emesso in quel luogo, a distanza di tanti anni, mi ha gratificato di più di quello emesso il giorno dell'inaugurazione.
Difronte all'edificio, che si eleva a soli 10 km dall’uscita di Campotenese della A3 SA/RC, a poco più di mille metri di quota, in un luogo che consente di conoscere i luoghi più importanti, caratteristici e incantevoli del versante calabro del Parco del Pollino, mi è venuto spontaneo pensare quanto sia fondamentale "raccogliere i frutti".
Tuttavia, chi mette a dimora il seme, anche se non raccoglierà e non si ciberà dei frutti nati in quel giardino, avrà sicuramente tanta gioia da vendere.
Il tempo che si trascorre per fare gioire non sarà mai trascorso invano.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei è ricordato come iniziatore dell’etica medica e alla sua scuola è attribuito il giuramento che codifica la figura del medico. Ha detto che la natura è il medico delle malattie e che il medico deve solo seguirne gli insegnamenti. Qual è la migliore medicina?
“Di questa frase di San Giovanni Bosco si dovrebbe fare tesoro ogni volta che ci si approccia a fare e a comunicare il proprio stato d'animo”. Così esordiva mia madre, nelle quotidiane chiacchierate sul divano del soggiorno o nella veranda sul mare, ogni volta che si discuteva di scientifiche dimenticanze, di ingratitudine umana, di anaffettività, di alessitimia, ecc..
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Lei che è stato uno degli uomini più geniali del XX secolo ha detto che la felicità è uno stato mentale. Da cosa dipende?
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO.
La prima volta che Luca parlò davanti al presepe disse: “ma questo bambino non cresce mai?”
Vorrei che quel Bambino che è cresciuto, che ha patito e che, per mistero della fede, mi ha indicato la Via per la gioia eterna, mi faccia ritrovare il profumo e il sapore di quella difficile strada che tanti hanno percorso prima di me e spero che tanti altri seguiranno.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei, che è stato capace di dividere la sua ricchezza con i più poveri del mondo, ci dica se tutti possono credere di poter condividere la condizione degli ultimi?
Nel fiordo di Geirangerfjord, patrimonio mondiale dell'umanità, che abbiamo recentemente visitato, l’attrazione più spettacolare che mi è rimasta impressa è stata la cascata delle Sette sorelle. Tuttavia, la domanda, che mi ha lasciato una serie di risposte ancora aperte, me la sono posta dopo essermi alzato da una sobria panchina, chiamata "Fjordsetet", installata, nel settembre 2003 nel luogo dove la regina Sonja di Norvegia, solitamente, osserva la bellezza del fiordo.
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