Benvenuto!
Avrei voluto incontrarti, ma poi ho preferito scrivere.
Sul sito dove siete arrivati, ho raccolto alcuni dei miei scritti facilmente consultabili nelle varie sezioni del sito-web.
Divulgo quanto i miei sensi e miei pensieri hanno percepito in oltre mezzo secolo di vita vissuta prevalentemente a Reggio Calabria, ma anche a Firenze, Caserta e Bruxelles. I tanti viaggi mi hanno consentito di poter accrescere le conoscenze e di saldare gli affetti familiari.
Ho pubblicato quattro libri e collaborato alla stesura di altri.
Buona navigazione!
Questo bizzarro interrogativo mi è balenato nella mente mentre camminavo il giorno di Pasqua per Pristina, capitale del Kosovo, che venne distrutto a seguito del tentativo, per fortuna non riuscito, di essere annesso alla Serbia. Il Kosovo è stato ricostruito, in buona parte, in tempi brevi. Ci si accorge di ciò appena si arriva, dalla Macedonia del Nord, percorrendo l'autostrada, a tre corsie, inaugurata solo quattro anni fa. A Pristina sono stati realizzati tanti nuovi edifici funzionali e anche belli, come la concattedrale cattolica di Santa Madre Teresa, la cui realizzazione è stata resa possibile grazie alle donazioni.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Lei, che è stato considerato nel mondo arabo il genio della sua epoca, a proposito dell’amicizia, ha detto: siamo amici. Io non desidero niente da te, tu non vuoi nulla da me. Io e te... dividiamo la vita. Ci dica ancora sull’amicizia.
L'amicizia è sempre una dolce responsabilità ma non è mai un'opportunità.
O Dio giusto e misericordioso fa che non auguri buona Pasqua solo a chi
non ha impedito che persone morissero in mare o lungo i confini fisici e mentali del mondo;
non ha svuotato gli arsenali bellici per fare spazio a più moderne armi da guerra;
non fornisce armi ai paesi in guerra in cambio delle loro risorse naturali;
non pensa alle ricostruzioni post belliche in funzione dei profitti;
non ha contrastato che tante verità venissero nascoste per odio ideologico, calcolo politico o totale cinismo per le sorti dell’umanità e della terra;
non ha osteggiato che persone finissero in forni o infoibate;
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Le sue canzoni hanno influenzato generazioni di cantautori come Fabrizio De André. Tuttavia lei non si definiva mai un poeta né chiamava poesia quello che scriveva. Che cos’è la poesia?
La poesia è un verdetto, non un'occupazione. La poesia è solo la prova della vita. Se la tua vita sta bruciando bene, la poesia è solo cenere.
La “musulupara” è un particolare stampo di legno di gelso, intarsiato a mano dai pastori, difficile da reperire. Dentro questo contenitore viene posta e pressata a mano la pasta, ottenuta lavorando il latte di capra e di pecora, dopo essere stata estratta dalla caldaia. Il prodotto ottenuto è il “musulupu”.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Da giovanissimo lei ha vinto un premio ispirato a Pier Paolo Pasolini, che apprezzava molto. Lei viene ricordato molto anche per aver detto che: potrai avere tutte le ricchezze materiali di questo mondo, ma se non hai Amore nel cuore, resterai sempre povero. Che cos’è la ricchezza?
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli, quella dei ricchi dai loro genitori.
L’ esperienza e la lettura dei classici insegnano che, molto spesso, diventano egemoni gli astuti e i finti. Questi, certe volte, vittime inconsapevoli del loro patrimonio genetico e mentale, ma anche consapevoli delle loro scelte, indossano eleganti maschere aderenti e recitano talmente bene da sembrare semplici e veri.
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