Benvenuto!
Avrei voluto incontrarti, ma poi ho preferito scrivere.
Sul sito dove siete arrivati, ho raccolto alcuni dei miei scritti facilmente consultabili nelle varie sezioni del sito-web.
Divulgo quanto i miei sensi e miei pensieri hanno percepito in oltre mezzo secolo di vita vissuta prevalentemente a Reggio Calabria, ma anche a Firenze, Caserta e Bruxelles. I tanti viaggi mi hanno consentito di poter accrescere le conoscenze e di saldare gli affetti familiari.
Ho pubblicato quattro libri e collaborato alla stesura di altri.
Buona navigazione!
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Lei, che è stata una neurologa, accademica e senatrice a vita italiana, insignita del Premio Nobel per la medicina nel 1986, sostiene che il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. Quale messaggio invia ai giovani?
La recente piacevole visione dei luoghi ripresi e l’ottima capacità di narrarli, nell’interessante documentario televisivo “Aspromonte terra di poeti e di utopie”, è stata accompagnata da una lacunosa conoscenza di fatti divulgati. Prima che la disastrosa alluvione dell’ottobre 1951 forzasse gli abitanti del comune di Africo ad abbandonare le proprie abitazioni e a trasferirsi altrove, il paese non aveva l’acqua nelle abitazioni e neppure la corrente elettrica, sorte comune ad altri centri interni.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Lei ha avuto modo di conoscere da vicino la dura vita quotidiana dei contadini meridionali a seguito della sua esperienza di confinato del fascismo in Basilicata. Che immagine ha dei contadini?
Quanto è avvenuto recentemente in Turchia, ci deve fare capire che è difficile la strada per raggiungere un mondo, nel quale il progresso e la scienza diano a tutti il benessere, eliminando ogni sistema che impone di segregare, umiliare, torturare e creare gente disperata.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale.
Il 12 aprile 1961 lei dava avvio all’era delle missioni spaziali, decollando con la prima navicella spaziale con equipaggio umano dalla base spaziale di Bajkonur in Kazakistan, per compiere un'orbita completa intorno alla Terra per poi atterrare felicemente. Si ricorda cosa disse nella navicella, girando attorno alla nostra casa Terra?
Vedo la terra! E’ così bella! Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini. Ho visto quanto è bello il nostro pianeta. Il mondo dovrebbe permetterci di preservare ed aumentare questa bellezza, non di distruggerla!
In seguito sarebbe stato ribattezzato il "Cristoforo Colombo dei cieli", cosa successe quando fu "avvistato" al rientro sulla Terra da un gruppo di contadini?
Il percorso che porta gli alpinisti sulle vette delle montagne evoca quello che conduce i cattolici alla Santa Pasqua di Resurrezione. Il raggiungimento di una vetta e la Pasqua sono due importanti risultati che sottendono difficoltà e queste, tanto più ci sono state e sono state superate, tanto più porteranno tanta felicità.
Le faccio questa breve intervista, destinata al mio blog, per capire la difficoltà del momento, comprendere le sue basi storiche, per incoraggiare alla conoscenza, alla ricerca, all’approfondimento e, quindi, perché si realizzino i valori di una concezione democratica dell’educazione e dell’organizzazione sociale. Lei ha affermato che “ciò che conta non è quanto si vive, ma come si vive. “Può fare qualche esempio concreto di come un uomo dovrebbe svolgere un ruolo per vivere?